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feb 2023 |  commento   


> Le Cariatidi dell'Eretteo

Costanza, regolarità e singolarià differenziali: le sottigliezze dell'armonia classica






 
Le Cariatidi attribuite a Alkamenes, discepolo di Fidia, originariamente facenti parte del tempio di Atena Nike (Atena della vittoria) e poi dell'Eretteo sono oggi conservate nel Museo dell'Acropoli, Atene   Z     P    

Le Cariatidi della loggia dell'Eretteo sull'Acropoli di Atene sono affascinanti anche per la sottile dialettica tra uguaglianze e differenze che serve a vivificare la pietra ben oltre la già inconsueta funzione di sostegno architettonico affidato a delle figure muliebri.
A ben vedere hanno tutte le stesse misure corporee nella lunghezza degli arti e delle loro parti (almeno per ciò che si può giudicare da ciò che rimane); sono uguali anche nella complessione corporea e nelle dimensioni dei seni. In sostanza i fondamentali strutturali presentano quella costanza armonica ideale che caratterizza l'età classica a cui appartengono. E poi ci sono le sottile varianze che invece insinuano quelle singolarità differenziali che animano la pietra così come distinguono le persone e rendono varia l'umanità e la natura. Così sono differenti i volti, anche se oggi le differenze si possono apprezzare ormai solo dagli andamenti delle curvilinee che li abbozzano, le acconciature, il panneggio dei chitoni. Mentre le piegature delle ginocchia rientrano in uno schema che riconduce alla regolarità geometrica il leggero disordine che il sommovimento posturale potrebbe produrre.



 
Le copie delle Cariatidi incorporate nella loggia dell'Eretteo  Z     P    



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